La MiniTransat è una storica regata Atlantica che si svolge ogni
due anni, in solitario su imbarcazioni della lunghezza di sei metri e
cinquanta.Creata nel 1977 dall’inglese Bob Salmon, la Transat 6.50 è la
risposta al gigantismo finanziario e ultra tecnologico delle regate
transoceaniche che si corrono con barche dai costi iperbolici, e che lasciano
meno spazio alla componente umana e alle capacità individuali.
Si racconta, ma forse è solo leggenda, che per la prima edizione della
regata Bob Salmon avesse voluto sottoporre le barche ad un “curioso” test per
valutarne la resistenza: una gru sollevava l’imbarcazione fino a quattro metri
sul livello del mare, e quindi la lasciava cadere in acqua.
Se dopo il salto risultava indenne… poteva affrontare le onde
dell’Atlantico!Le prime MiniTransat si disputarono partendo da Penzance,
un piccolo porto che si trova a 100 km. ad ovest di Plymouth per arrivare, dopo
uno scalo alle Canarie, nelle Antille Francesi.Nelle edizioni successive e
precisamente dal 1985 la città di partenza divenne Brest che
cedette poi negli anni ’90 il testimone alla splendida La
Rochelle nella Charente Maritime luogo da cui si e’ partiti fino alla scorsa
edizione svoltasi nel 2011.
Il percorso fu ambiziosamente
modificato, scegliendo come località di atterraggio Salvador de Bahia in
Brasile dopo aver effettuato uno scalo tecnico a Lanzarote o a Madeira.La rotta
comprendeva tra l’altro, l’attraversamento dell’arcipelago di Capo Verde e del
famigerato “Pot au Noir” (la ZCT o zona di convergenza intertropicale)
un’area di bassa pressione larga solo qualche centinaio di chilometri da
nord a sud, dove le convergenze di masse di aria calda e umida
portate dagli alisei provenienti dalle zone tropicali, danno luogo
a condizioni di estrema instabilita’ che alterna violenti
rovesci e temporali a lunghe calme piatte.
Con il 2013 la storia della MiniTransat cambia ancora una volta.
La localita’ di partenza diventa Douarnenez (Finistére) una splendida
cittadina nel sud della Bretagna e il percorso torna praticamente alle origini,
scegliendo come localita’ di arrivo la località di Pointe-à-Pitre nelle
piccole Antille Francesi.
La causa di questo cambiamento e’ motivata principalmente dal voler evitare l’attraversamento del “Pot au Noir” che di frequente nelle passate edizioni allungava in modo eccessivo la durata della seconda tappa.Al di là del percorso o della località di arrivo, si tratta sempre e comunque di una reale “avventura”, ricca di fascino, spettacolarità, ma anche di temibili insidie, come molte edizioni passate hanno dimostrato.
La causa di questo cambiamento e’ motivata principalmente dal voler evitare l’attraversamento del “Pot au Noir” che di frequente nelle passate edizioni allungava in modo eccessivo la durata della seconda tappa.Al di là del percorso o della località di arrivo, si tratta sempre e comunque di una reale “avventura”, ricca di fascino, spettacolarità, ma anche di temibili insidie, come molte edizioni passate hanno dimostrato.
“Attraversare l’oceano su di un Mini è
qualcosa di molto simile ad un sogno, o più verosimilmente ad una visione che è
dentro di te in modo indelebile, per cui tu non attendi che il momento di
viverla."
Roberto Varinelli